Oggi più che mai, la teoria dell’ala occupa una posizione importante nello scenario tecnico automobilistico da competizione e non soltanto. Perciò, esaurita da tempo la prima edizione di «Ali/Wings», molto divulgativa, mi sono dedicato a questo aggiornamento, per le nuove esigenze di utilizzo e di gestione di ali in vetture sempre più sofisticate. Il testo è nuovamente bilingue, non solo in seguito alla riuscita iniziale, ma anche perché molti lettori italiani hanno trovato utile poter disporre di una terminologia tecnica inglese così affiancata.

 

Del resto, nella trattazione, il primo pensiero è rivolto ai giovani che desiderano affrontare la tecnica da corsa, retta dalla lingua inglese. Poi, per esperienza, insisto nel considerare che i piloti, tecnicamente più evoluti che in passato, richiedono una certa infarinatura, mentre gli ingegneri, come opportunamente osserva Giampaolo Dallara, nella prefazione a questa seconda edizione, spesso non hanno avuto occasione di approfondire la materia, nel loro percorso di studi.

Infine, i piccoli costruttori, secondo varie testimonianze, trovano comodissimo disporre di profili alari già calcolati e sperimentati, sia alla Galleria del vento, sia in pista. E si tratta di profili originali (più di cento), con sigla «Be», usati in vetture di Formula 1, Sport, F.2, F.3 e Rally. E che dire degli appassionati di tecnica da corsa, dai più colti ai meno preparati? Necessitano di approfondimenti e di spiegazioni, in termini semplificati. Quindi, in linea con i tempi, ho aggiunto un ricorso alla computerizzazione, che, nella prima edizione, non era ancora possibile. Laddove necessario, ho inserito piccoli modelli matematici, che semplificano i processi.

Chiunque, con un normale computer, può costruirsi un buon profilo alare e disegnarlo correttamente. E può calcolarne resistenza e deportanza; anche in chiave «DRS». In particolare, le coordinate del profilo, tradizionalmente con i valori per limitate stazioni lungo la corda, possono ottenersi continuativamente da calcolo, con la massima precisione. Dal punto di vista culturale, grazie all’ordinatore, vengono approfonditi i profili di Joukowski, utili alla comprensione della teoria traslo-circolatoria dell’ala. E, alla fine, come indicato dal corpo alare in copertina, ho aggiunto un capitolo sulla CFD o «Computational Fluid Dynamics», senza appesantimenti di analisi matematica, ma solo attraverso i primi elementi, con alcune simulazioni fatte da un giovane docente di ingegneria, il Prof. Ing. Giuseppe Benzoni, e con qualche illustrazione dovuta alle espressioni degli specialisti di Dallara, Ferrari e Sauber. Abbastanza per accostarsi con interesse e correttezza alla nuova scienza.